venerdì 30 marzo 2007

Meknes (30xxx)

Sb'a al-hir.

Meknes, ex capitale, citta' imperiale, blah, blah, blah. Non so, in fondo a me non ha detto molto. Medina, moschee, pero'... Domani parto.

Sono in un auberge de juenes, il problema lingua e' sempre piu' grave, quindi tentero seriamente di studiare un po' di arabo, tipo "come si chiama questa via", "dov'e' x" e destra e sinistra. E' dura, ma posso farcela.
Si', potrei provare col francese, e oggi in libreria ho anche trovato un mini corso di francese in inglese, ma era veramente minuscolo, pero' forse adesso ripasso e lo compro.
Cmq, l'aubergue serra alle 22, quindi la sera non si puo' uscire. L'unico altro ospite era un francese addestratore di cani, ma e' partito ieri mattina.
E poi ci sono due marocchini che lavorano li' e altri loro 3 amici che sono venuti per la sera, mi hanno offerto pollo e patatine, ma solo uno parla un po' di inglese e uno un po' di spagnolo. Poco male.

Sto pensando che fare il turista, vedi la moschea, vedi la medina, ecc. mi piace fino ad un certo punto. Da solo non e' molto divertente. Mi sa che provo a sveltire i tempi e magari mi faccio 1 giorno al mare o vado giu' fino ad Agadir. Vediamo se Rabat merita 2 giorni.

Cmq, il coso dell'altro giorno non era una kasbah, credo, ma un souq, o forse una kasbha dentro un souq. Bho. Cmq era un intreccio allucinante di vicoli coperti dove su entrambi i lati si aprivano un milione di negozietti minuscoli raggruppati per tema (tessuti, cibo, ecc.).

Comincio un po' ad odiare i venditori che vengono li' continuamente e ti dicono "italiano§ di dove§" e tu ci parli, poi ti dicono "vieni a vedere i tappeti" e tu gli spieghi per 2 ore che sei in moto e che per un tappeto proprio non hai posto. "No, no, solo parlare, solo per vedere il palazzo, ospitalita' berbera". Il palazzo e' una villa fantastica dove c'e' un tipo piu' anziano che ti racconta tutto quanto sui tappeti e di nuovo tenta di vendertente uno. Spieghi da capo, ma no gliene frega nulla, alla fine capisce che non c'e' storia e ci resta male come se fosse colpa tua. E l'altro tipo che ti dice "dagli qualcosa, dagli qualcosa". Ma come "dagli qualcosa", avete una villa allucinante, piena di tappeti che non ho manco osato chiedere il prezzo, e ti devo dare 1 euro di mancia§ E ti mandano un po' a quel paese. Cavolo, comodo fare il venditore in marocco!

Che qui ognuno ha una ragione per chiederti soldi. Ero al circolo di pietre e arriva un tizio, col tunicone con il cappuccio e mi dice che lui e' il guardiano delle pietre, "ah, bene" penso. E poi "propina, propina" e gli ho dato qualcosa.
Si', sara' una questione culturale, quello che vuoi, pero'...
Adesso tipo ai parcheggiatori veri lascio qualcosa, agli altri provo a evitare. Spero che non mi accoltellino per 1 euro...

Da circa 30 metri capiscono che sei italiano, quelli piu' storditi lo capiscono alla prima parola che dici. Quelli veramente veramente storditi mi scambiano per spagnolo :)

Qui il paesaggio e' tipo toscana, colline dolci, verdi, perfette. Ogni tanto qualche pezzo di terra rossa argilla e raramente un laghetto o un fiume.


Basta, a posto cosi'.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

lorenzo u'kbar
;)

Dona

Anonimo ha detto...

Hola biondo, "benvenuto" in africa!

Quello che hai visto era un Suq (un po' da turisti, ma pur sempre un suq), ma non hai veramente visto un suq fino quando non vai in quello di Aleppo, in Siria: non ci sono turisti e, tra i tanti, i venditori ti corrono dietro con della interiora di agnello gonfiate d'acqua per farti vedere quanto sono grosse e che grandi salsicce ci puoi fare.

Anyway... occhio alla gestualita e a "come" dici.
Esempio: scutere la testa per noi in senso di dinego per loro vuol dire "non ho capito".

Il "No" deve esssere uno solo, se ne vuoi dire un altro per essere più incisivo aspetta un paio di secondi, un "no,no,no" ravvicinato è il loro modo di dire "no ma trattiamo", insomma, è una apertura di trattativa..
Il cenno di diniego che gli arabi capiscono è un "Tsk" con un cenno all'indietro del capo. Tipo quello dei siculi.

Se vedi un gruppo di transalpari targati italiani salutemeli, sono in marocco adesso.

Per la lingua, lascia stare l'arabo e punta sul francese-inglese-italiano in sequenza di probabilità di essere compreso, o sui gesti.

Paradossalmente più vai a sud più è facile trovare qualcuno che parla italiano. Il sud è più povero e di conseguenza maggior "esportatore" di emigranti venuti in italia e poi tornati in marocco con una lingua in più.

Occhio agli asfalti viscidi. Sulla sabbia, se la moto ongeggia, su in piedi, peso indietro e aprire il gas. Se chiudi una volta su due ti ritrovi a chiacchierare con gli scarafaggi.

Ciao

B!bo

Anonimo ha detto...

ke meraviglia lore', non vedo l'ora di esser lì anche io:-)
Non fanculizzarmi, ma è così, comunque trasuda grandezza in quello che racconti...
A presto caro per un sudaticcio abbraccio :-)))))
Cià
Matteo